Esecuzioni di massa di civili disarmati e fosse comuni di cadaveri ammucchiati: le testimonianze dell’inferno della cittadina.
A Bucha, una cittadina a nordovest di Kiev, l’esercito russo ha commesso azioni terribili che provano i crimini di guerra della Russia. Civili disarmati torturati e poi giustiziati, racconti che ricordano le barbarie commesse dalle SS naziste. Immagini che mostrano i corpi di persone con le mani legate, uccise alla nuca a colpi di arma da fuoco da soldati russi e che giacciono per le strade.
Le testimonianze delle persone che hanno assistito a queste atrocità accusano i soldati russi che avrebbero usato i bambini ucraini come “scudi umani” sui loro mezzi per proteggere i loro spostamenti e durante la loro ritirata da Kiev. Il procuratore generale dell’Ucraina sta raccogliendo le testimonianze per un’indagine. Secondo le sue stime 412 bambini ucraini sono stati feriti o uccisi dall’inizio dell’invasione a febbraio.
“È stato inoltre raccontato che i bambini sono stati presi come ostaggi in una serie di punti caldi del conflitto in tutto il paese per garantire che la gente del posto non fornisse le coordinate dei movimenti del nemico alle forze ucraine. “Casi di utilizzo di bambini come copertura sono stati registrati nelle oblast di Sumy, Kiev, Chernihiv e Zaporizhzhia”, ha affermato Lyudmila Denisova, difensore civico dei diritti umani dell’Ucraina.
Le testimonianze dell’inferno di Bucha: i crimini dell’esercito russo
Bucha è stata appena liberata e ciò che si è trovato davanti l’esercito ucraino è stato di devastazione e morte. Corpi ammassati per strada senza vita, fosse comuni e cadaveri ammucchiati. Civili uccisi indiscriminatamente. In un tweet il ministero della difesa ucraina ha scritto: “Nuova Srebrenica. I civili venivano giustiziati arbitrariamente, alcuni con le mani legate dietro la schiena, i corpi sparsi per le strade della città” dopo aver pubblicato il video che mostra le atrocità.
Kiev accusa Mosca di crimini di guerra e secondo l’associazione Human Rights Watch queste sarebbero prove sufficienti per una condanna. Sono circa 280 i civili trattati in modo disumano dall’esercito russo, torturati e poi fucilati alla nuca. Il Presidente del Consiglio dell’Unione europea, Charles Michel, si è unito alla condanna di Kiev. Ha detto che l‘Unione europea assisterà l’Ucraina e le Organizzazioni non governative a raccogliere le prove necessarie per aprire procedimenti nei tribunali internazionali.